Paul Meccanico dice no ai saldi: più qualità, meno strategia
In questi giorni iniziano i saldi dell’estate 2024 ed è impossibile non notarlo perché vengono adottate le più disparate strategie di marketing, a volte anche invasive, per comunicarci il ribasso dei prezzi: la nostra casella e-mail viene intasata da brand che ci persuadono a non lasciarci sfuggire l’ultima occasione, le vetrine vengono tappezzate da cartelloni pubblicitari, una presenza costante nella nostra navigazione sul web sono banner e pop-up che ci comunicano sconti vertiginosi.
Tutto questo crea in noi l’urgenza di comprare, così i nostri acquisti moltiplicano e allo stesso tempo gli incassi per le aziende.
Eppure la nostra azienda ha scelto di non fare saldi, i nostri prodotti mantengono lo stesso prezzo tutto l’anno. Nel corso dell’articolo vi spiegheremo il perché.
Le tecniche di psicologia economica dietro i saldi
Quante volte abbiamo bisogno di un oggetto al punto che ci rechiamo in un negozio per compralo, ma usciamo di lì che abbiamo acquistato tutt’altro?
La nostra razionalità ci spinge a comprare ciò di cui realmente abbiamo bisogno ed è veramente conveniente per le nostre tasche, eppure non è sempre quello che facciamo, perché spesso ad avere la meglio sono le emozioni. Infatti, sulla prevalenza del nostro lato emotivo su quello razionale durante le decisioni finanziarie, concordano gli studi scientifici.
Le nostre scelte derivano quindi da come la nostra soggettività viene influenzata al momento dalle quali circostanze. Per questo motivo assume grande importanza come viene presentato il prodotto e chi vendo lo sa bene.
Lo stesso prezzo dei soldi, per quanto possa essere erroneamente considerato un valore oggettivo, lo recepiamo differentemente in base a come viene presentato: troviamo articoli venduti a 5,99€ e cartelli con su scritto il gonfiato prezzo originale e il più onesto prezzo scontato. Sapere che in passato l’articolo veniva venduto a un prezzo più alto aumenta la soddisfazione di acquistarlo e innalza il prezzo massimo che si è disposti a pagare oggi.
A riprova della considerazione soggettiva del prezzo, Daniel Kahneman, psicologo israeliano vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2002, in un esperimento ha trovato come le persone sono disposte ad attraversare un’intera città per risparmiare 5 euro per un capo che ne costa 15, mentre non sono disposte a fare altrettanto per risparmiare la stessa cifra per l’acquisto di un capo che è venduto a 125 euro. Eppure lo sconto è in entrambi i casi di 5 euro.
Durante la stagione dei saldi, un altro fattore importante che spinge ad uno shopping compulsivo è che più un bene diventa scarso, più le persone ne sono attratte. Chi non coglie quella che viene presentata come un’offerta irripetibile ha un senso di perdita se la rifiuta. Lo stesso fatto che, durante questo periodo di sconti, i capi finiscono facilmente aumenta la necessità di acquistare al momento, senza ragionare sulla scelta.
Per i consumatori i saldi sono dunque un’arma a doppio taglio: se da una parte abbiamo l’occasione di acquistare ad un prezzo ridotto, dall’altro i nostri bias cognitivi ci portano a comprare senza criterio oggetti superflui e/o fuori dal nostro budget.
Noi di Paul Meccanico abbiamo deciso di non guadagnare con i capi in saldo
Sebbene siamo consci di queste tecniche psicologiche che portano ad un effettivo aumento delle vendite, abbiamo deciso di non fare saldi. Perché?
Puntiamo ad offrire al cliente un ottimo rapporto qualità-prezzo durante tutto l’anno, non soltanto durante il periodo degli sconti. Infatti, per poterci permettere un ribasso significativo dei prezzi, dovremmo gonfiare il costo originale durante il resto dell’anno, come fanno la maggior parte dei brand.
Ma non ci interessa guadagnare tramite strategie di marketing e avere clienti occasionali che semplicemente approfittano di un’offerta. Puntiamo a fidelizzare il cliente offrendo un prodotto di qualità, ad un prezzo competitivo ed un ottimo servizio. Vogliamo, quindi, che il nostro marchio sia conosciuto e apprezzato per i suoi prodotti, non per i suoi prezzi ribassati.
Inoltre, non produciamo collezioni stagionali, ma pezzi unici o limited edition presenti fino ad esaurimento, per questo non avrebbe senso applicargli ad uno sconto stagionale.
Un altro motivo per non mettere i nostri prodotti in saldo è l’attenzione all’etica e alla sostenibilità, che caratterizza il nostro brand. Per una questione di coerenza, non vogliamo contribuire ad alimentare questo meccanismo dei saldi, i quali incentivano uno shopping compulsivo e non consapevole, che incrementa un consumismo scriteriato. L’acquisto di oggetti non essenziali contribuisce a danneggiare l’ambiente creando una sovraproduzione e rifiuti difficili da smaltire.
I prezzi che diventano sempre più competitivi richiedono di spostare la produzione nei Paesi del Terzo Mondo, sfruttando la manodopera a basso costo e approfittando delle normative non sono così stringenti, se non quasi totalmente assenti, che tutelano etica e sostenibilità ambientali. La nostra fattura artigianale italiana e la qualità del servizio hanno un prezzo che non può essere svalutato senza penalizzazioni per tutte quelle persone che lavorano alla realizzazione e vendita del prodotto.
Inoltre, per ottenere un ribasso del costo dei prodotti ci si affida a materiali di scarsa qualità, anche questi provenienti da Paesi sottosviluppati. I materiali da noi utilizzati sono 100% made in Italy e scelti proprio per il loro valore qualitativo.
In conclusione, il prezzo dei prodotti è la somma di tanti fattori, fra cui la trasparenza, la qualità, l’etica e la sostenibilità. Ogni volta che accetti di pagare un determinato prezzo, stai contribuendo a sostenere un brand, i suoi valori, un modo di lavorare e vendere.
Acquista consapevolmente in questo periodo di saldi!
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